Un traduttore si limita a tradurre?

Un traduttore traduce e basta?

La risposta è no: un traduttore non si limita a tradurre, ma il suo lavoro comprende molti altri aspetti.

Quali sono? Scopriamole insieme!

Un traduttore è (molto spesso) anche un revisore

Un traduttore non soltanto traduce testi. Come molti colleghi potranno confermare, normalmente le prime stesure sono molto letterali e poco scorrevoli, e possono presentare refusi e qualche errore.

Perciò, un traduttore non si limita a tradurre, ma revisiona le sue traduzioni prima di consegnarle al cliente, controllando e correggendo refusi ed eventuali errori di traduzione, assicurandosi che il testo scorra e risulti naturale nella lingua di arrivo, e che abbia uno stile omogeneo.

E molto spesso, un traduttore non soltanto controlla le proprie traduzioni prima di consegnarle, ma lavora anche come revisore, ovvero controlla le traduzioni degli altri.

Un traduttore è anche un po’ un contabile

La maggior parte dei traduttori è un libero professionista. E come tanti altri liberi professionisti, un traduttore emette notule e fatture.

Nonostante l’importanza fondamentale di affidarsi a dei commercialisti professionisti per poter gestire al meglio tutti gli aspetti del proprio regime fiscale, un traduttore non si limita a tradurre, ma deve sapersi occupare di alcuni aspetti fiscali di base del suo lavoro.

Per esempio, calcolare correttamente valori come l’imponibile, l’IVA o trattenute è una dei tanti altri aspetti del lavoro del traduttore. Oltre a tenere in ordine la propria contabilità.

Un traduttore deve avere qualche base di self marketing

Un traduttore può lavorare con una varie tipologie di clienti: case editrici, agenzie di traduzione, aziende, enti e istituzioni, tribunali, ospedali e chi più ne ha più ne metta!

Inoltre, un traduttore può lavorare anche per clienti diretti.

Perciò, un traduttore non si limita a tradurre un testo per il suo committente, ma è importante che sappia anche gestire i contatti con i propri clienti.

Indipendentemente dalla tipologia, ogni cliente è importante e merita la stessa attenzione. Un’e-mail per ricordare la disponibilità a collaborare di nuovo insieme, per assicurarsi che abbia ricevuto la traduzione, oppure proporre un collega se si è impossibilitati a lavorare a un determinato progetto: il cliente deve sapere che non è solo.

Un traduttore deve avere qualche base di social media management

Oggigiorno, i social media possono essere una grande vetrina, soprattutto per i liberi professionisti, a patto di usarli correttamente.

Un traduttore non si limita soltanto a tradurre, ma può avere una solida presenza online e far conoscere i propri servizi e le proprie lingue di lavoro a potenziali clienti.

Inoltre, i social media permettono di comunicare il proprio brand, anche quando si tratta di traduttori.

Perché, diciamola tutta: un traduttore è anche un imprenditore di se stesso.

Un traduttore potrebbe dover affrontare qualche problema informatico

Infine, un traduttore lavora con un computer, perciò potrebbe capitare di dover risolvere qualche problemino informatico.

Perciò, potrebbe essere utile conoscere come funziona il sistema operativo, le risorse digitali, i programmi e i CAT tool con i quali si lavora, così da poter affrontare eventuali difficoltà.

Un traduttore non si limita davvero a tradurre, ma è un vero e proprio professionista multitasking!